martedì 1 marzo 2011

Cerchiamo di migliorare quello che c'è con le potature.

Dato che sono due settimane che piove, non possiamo proseguire il lavoro sull'aiuola a cumulo perchè lavorare con la terra bagnata vorrebbe dire costruire uno zoccolo di terra asfittico!
Al primo occhio di sole, ci dedichiamo allora alle potature.
Da fare ce n'è per tutti! Gli olivi sono molto "spettinati" e per riuscire a districarsi un po' ci vuole! Giuducate voi!
Già dopo un po' di lavoro comunque la chioma assume un aspetto più umano: ed ecco il potino che con orgoglio rimira il lavoro appena fatto:


Da notare la quantità di rami a terra! Il criterio utilizzato per la potatura dell'olivo affonda nella tradizione toscana che si basa su due "comandamenti":
1. Sali sull'olivo, mettiti al centro della chioma e taglia tutto quello che ti entra negli occhi;
2. Scendi dall'olivo e guardalo: se si vede il campo dall'altra parte attraverso i rami il lavoro è fatto bene.


Intanto io che non mi intendo affatto di olivi, mi cimento con la potatura delle rose. In realtà sarebbe la prima volta, ma da una parte devo pur cominciare.
Ci sono 5 piante, inizio dalla più intricata:




L'approccio è piuttosto meditativo, guardo, cerco di immedesimarmi nella pianta: se fossi una rosa cosa mi darebbe fastidio?
Dopo circa due ore (!!!!!) il risultato è questo:


Che ne dite, ho fatto un buon lavoro?





Intanto si è fatta ora di pranzo, ed ecco il primo ufficiale pranzo all'orto con le lasagne ai funghi che ho fatto ieri sera .... GNAM!



giovedì 17 febbraio 2011

L'aiuola a cumulo, prima parte

Via alla sperimentazione!
Dopo l'aiuola piana dell'aglio, ci cimentiamo nella preparazione di un'aiuola a cumulo.
Prima di tutto Jacques si dedica allo scasso della fossa. A sinistra raggruppa le zolle di cotica erbosa che serviranno in seguito, a destra la terra di sterro che servirà come copertura. io intanto mi dedico a tagliare a pezzetti di circa 20 centimetri i tralci delle viti smantellate: serviranno come base al cumulo.

Qualche sano incontro....


Hai voglia di accumulare legnetti! Bisogna farne una striscia larga 60 cm e alta fino al ginocchio!
Il primo strato di legnetti è fatto. Il secondo strato è costituito dalle zolle di cotica erbosa che abbiamo messo via all'inizio dello scavo, da manuale dovrebbe essere messa con la parte dell'erba verso il basso, ma, avendo dissodato con una zappa, le zolle appaiono un po' scomposte ed è impossibile fare un lavoro totalmente pulito... comunque per oggi ci fermiamo qui, anche perchè sta iniziando a piovere.... 

Il primo semenzaio

E' l'ora di iniziare a mettere qualche ortaggio in cantiere...



Riempiamo le cassette da semina di compost e poi inumidiamo il tutto con acqua piovana
Ecco pronta la prima cassetta, nell'ordine: zucchine, anguria gialla, anguria rossa, carciofi. I semi sono tutti molto grandi, per cui ne mettiamo uno solo per ogni alloggiamento
In questa cassetta invece i semi sono piccolissimi: sedano rapa, sedano verde e melanzane. Mettiamo diversi semi in ogni alloggiamento, in seguito selezioneremo la piantina più forte.

Le cassette vengono poste in una piccola serra. Prima di montare il telone abbiamo realizzato delle basse sponde con delle canne in modo da creare una specie di cassone che contenga della paglia su cui appoggiare i vassoi. Spero che questo basti a mantenere la temperatura più costante all'interno della serra.

Qualche veduta meno nevosa...

Ecco qui qualche cartolina dall'orto con meno neve in giro....

Veduta dall'alto: il nostro orto è quello al di là degli olivi


La vigna è stata parzialmente smantellata per far posto alle future colture

Primavera nell'aria....

La neve si è sciolta, ed è tempo di piantare l'aglio, perchè come dice il Sesto Caio Baccelli:

"Se vuoi un buon agliaio piantalo a gennaio.."

Al lavoro dunque!

Ehi ho, let's go

Iniziamo a preparare l'aiuola. Per prima cosa rimuovo la cotica erbosa...

Poi Jacques arieggia la terra piantando il forcone a terra e muovendolo avanti e indietro per tutta l'aiuola: secondo i dettami dell'agricoltura biorganica non rivoltiamo la terra con la vanga ma ci limitiamo ad "allentarne" la compattezza.
Infine è la volta dell'aglio! La terra è un po' troppo compatta a causa dell'umidità, allora prima di piantare ogni bulbillo tolgo un cono di terra con la paletta colmo il foro con del compost al cui centro metto il bulbillo con l'estremità fuori terra perchè "l'agli devan senti' le 'ampane!".....



Il preludio invernale....

Non si può dire che questo diario segua esattamente l'avvicendarsi delle stagioni.... il fatto è che ho ritrovato su una scheda della macchina fotografica le foto della prima ricognizione all'orto "da proprietari terrieri".
Era nevicato un sacco e abbiamo faticosamente raggiunto l'appezzamento scattando alcune foto...

Ritratto di latifondista.

Brrrr... che freddo!
O Beata Solitudo

La vista dall'alto


lunedì 10 gennaio 2011

Shopping campagnolo....

Lo shopping non rientra nelle nostre attività preferite... sarà che abbiamo un negozio e preferiamo vendere piuttosto che comprare... sarà per il poco tempo a disposizione... non so. Comunque ieri un po' di shopping l'abbiamo fatto... di zappe e badili.... ma sempre shopping fu !
Certo che già si vedono le prime spese... per la modica (?!?) cifra di 188 euro abbiamo acquistato:
-un armadio portascope per tenerci i vestiti da lavoro
-una scaffalatura in plastica
-un rastrello
-un badile
-una zappa
-una carriola



Tutto ciò è servito per "restaurare" il capanno degli attrezzi che, sebbene realizzato con lamiere di fortuna e pezzi di legno più o meno "decenti", sembra solido e ha il gran pregio di essere già lì ^_^
Per prima cosa con il rastrello ho tolto un po' di robaccia dal pavimento in terra battuta, poi ho tolto qualche ragnatela dalle pareti (anche se la maggior parte è sempre lì e ci rimarrà), ho ripristinato i ganci e i chiodi per appendere gli attrezzi e ho sbadilato tutto via.
A questo punto mi sono dedicata alla porta del capannetto. Con zappa e badile ho livellato ben bene la terra davanti all'ingresso per aprire e chiudere la porta agevolmente, poi ho recuperato un paio di assicelle di legno e le ho sistemate all'ingresso e sul lato opposto all'apertura della porta in modo che quando piove, la terra dilavata si fermi lì e non debba più toglierla.
A questo punto è bastato montare i mobiletti, appendere tutti gli attrezzi ai ganci, escogitare una chiusura con un pezzetto di legno e una cordicella e per oggi il lavoro è fatto!
Oltretutto la porta è in pendenza per cui una volta sganciato il pezzetto di legno si pare da sola! Che lusso!